Wednesday, March 7, 2012

LOST (OR NOT) IN TRANSLATION

Good evening my dear readers!

How are you today?
I am fine, and tonight I feel like writing about what is my passion and also my job.
Foreign languages, more specifically translation and interpreting.
What is exactly translation? It is a form of art, in my humble opinion. It is not just a transcription or a juxtaposition of words from a language into another one. Nope! It is an entire world that unfolds in the very moment you enter it. The difference between translation and interpreting is quite big. Translation is a written technique, interpreting is mainly oral. This is the macro difference, I will not bother you with personal thoughts about it.
What I want to underline now is the importance of translation and translators in the enchanting world of books. The problem of translation in literature is not easy and it is a topic of discussion. Some say translation is a form of rape of the original language and text, book or work of art. Others state it is not, it is, instead, a form of spreading knowledge and culture throughout the entire world.
Translation is not really easy. Not every one can do it. When translating a book the translator must be careful and pay attention to the cultural aspects that hide inside each word of the author. It is of extreme importance to maintain the main and hinge points inside a text and transmit the same emotions the author wants to convey. A translator needs to BE the author of the new book, the translated book. I, as a translator, pay attention, while reading, to every nuance, every single accent. I prefer reading books in the original language, and of course I can read Italian, English and Spanish. A little French and German, but they are more difficult to me. I, almost always, buy and read books in English and Spanish, written by English speaking or Spanish speaking writers, or Italian writers who write in Italian, which is my mother tongue. When I cannot read in the original language, I must trust Italian translations. In this last case, I pay attention and learn (or not) from the translator, I understand that different ways of writing the same thing can mislead the reader and can be annoying, as well as I can be astonished by a wonderful translating solution that is the perfect way of turning a language into another one without even noticing it.
What do you think? Do you read books in the original language? Or do you like or enjoy reading translations?
For example, one of my favorite authors is the American Stephen King. The first book I read was The Shining, in the Italian translation. One of the following was Insomnia. I later read both of them in English and I found out they were different books. I really can't find the correct words to describe this phenomena,  but it happens. It can be the translator, it can be the book which is difficult to translate into a language that lacks of cultural references. But it is a tangible fact.
I therefore love to get lost into translation, but of course I love even more to find the track out of the lost place, and find a solution.
I am very interested in this topic. Tell me what you think about translated books and what you read the most.

get lost, it's wonderful.

marti


Buonasera a tutti carissimi lettori!

come state oggi?
Io sto bene, e stasera vi voglio parlare di una mia passione, nonché il mio lavoro.
Le lingue straniere, me nello specifico la traduzione e l'interpretariato.
Ma cos'è la traduzione? E', a mio modesto parere, una specie di forma di arte. Non è meramente una trascrizione o una giustapposizione di parole da una lingua all'altra. NO! E' un intero mondo che si srotola davanti a voi nonappena vi ci mettete piede. La differenza tra traduzione ed interpretariato è abbastanza grande. Macroscopicamente la traduzione è una tecnica scritta, l'interpretariato è orale, principalmente. Non sto qui ora ad annoiarvi con altre descrizioni. Quello che voglio sottolineare ora è l'importanza della traduzione nell'incantevole mondo dei libri. Il cruccio della traduzione letteraria non è facile da risolvere, ed è argomento di diatribe. Taluni affermano che la traduzione sia una forma di stupro della lingua originale e del testo originale. Altri affermano il contrario: è quindi un modo per diffondere il sapere e la cultura attraverso tutto il mondo. La traduzione non è per nulla un affare semplice, non tutti possono portarla avanti. Quando si traduce un libro è necessario fare attenzione agli aspetti culturali che si celano dietro ogni singola parola dell'autore. E' di estrema importanza mantenere i punti chiave nel testo e trasmettere le stesse emozioni che l'autore vuole passare. Un traduttore ha quindi bisogno di essere l'autore del libro, di immedesimarsi. In quanto traduttore, presto sempre attenzione, mentre leggo, ad ogni sfumatura, ogni accento. Preferisco leggere libri in lingua originale, e leggo italiano (lingua madre), inglese, spagnolo. Un pochino di francese e tedesco, ma proprio pochino! Generalmente leggo in inglese e spagnolo, libri di autori che parlano inglese o spagnolo (oppure italiani!!!). quando non posso leggere in lingua originale allora mi affido ai traduttori. In questo caso presto attenzione ed imparo (oppure dissento) dal traduttore, capisco come i modi diversi di scrivere la stessa cosa possono condurre il lettore verso percorsi tortuosi e non sortire l'effetto desiderato. Oppure mi affascino dal modo in cui il traduttore sia stato in grado di rendere talmente bene una frase, tanto da non rendersi nemmeno conto della traduzione.
Voi cosa ne pensate? Leggete libri in lingua originale o tradotti? In quali lingue?

Vi faccio un esempio: uno dei miei autori preferiti è lo statunitense Stephen Kind. Il primo libro che ho letto è stato la versione italiana di The Shining. Uno dei successivi è stato Insonnia. Li ho poi letti anche in inglese. E mi sono sembrati due libri completamente diversi. Forse dovuto al traduttore, forse dovuto al libro, così pieno di difficoltà traduttologiche e così carente, nella lingua di arrivo, di riferimenti culturali presenti invece nell'originale.. non so dare spiegazione, ma è un fatto tangibile. 
Perciò, io amo perdermi nella traduzione, ma ovviamente amo ancor di più trovare di nuovo la retta via per uscire dal luogo sperduto, e trovare una soluzione. 
Mi sta molto a cuore questo argomento. Ditemi cosa ne pensate.

Perdetevi, è meraviglioso.

marti





1 comment:

Janosh said...

certo che visto da così, fa tutt'altro effetto 'la traduzione', io ... Di solito ... La subisco, ossia viene per me accolta come una matrice trspositiva di algebra lineare che trasforma un campo in un altro campo. Insomma .. Effettivamente non c'avevo mai scoperto l'arte che hai semplicemente spiegato. Effettivamente è come colorare una tela per renderla comprensibile e impressionabile da una cultura ad un'altra .. È molto interessante, mette curiosità. Trovo che la prossima volta che m'imbatto in traduzioni, per quanto possano essere semplici le mie, provo veramente a pensare che non è solo tecnicismo... Interessante marti. Ciao J.

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